Il salotto di Nonna SperanzaL’impero delle idee è il più potente di tutti gli imperi

di Marinette Pendola

Ritratto di Bianca Milesi (Miniatura 219x277 px)Entrò con passo sicuro in commissariato, si tolse il cappellino con gesto teatrale e lanciò risoluta: E dove diavolo avrei dovuto nasconderli, questi bigliettini? Sotto le trecce che non ho? E si passò le dita fra i capelli che aveva piuttosto corti. La fecero sedere a un tavolo e le dettarono alcune frasi. Si applicò con tutta l’intelligenza che aveva per modificare la propria calligrafia e nulla poté provare che quella lettera compromettente trovata a casa di Gaetano Castillia l’avesse scritta proprio lei, Bianca Milesi, la geniale creatrice della carta frastagliata.


Bianca era un membro attivo di quell’associazione segreta a sostegno della Carboneria, fondata dalle signore della migliore società, che la storia ha tramandato con il nome di Giardiniere poiché le associate avevano preso l’abitudine di riunirsi nei propri giardini e salotti.

Inizialmente operante a Napoli e in Lombardia, si diffuse ben presto in tutta Italia. Non fu soltanto una romantica società segreta, come scrisse il cardinale Consalvi in una sua lettera del 1819, ma una vera e propria organizzazione a sostegno dei patrioti, che si occupava di reperire fondi, sostenere coloro che finivano in carcere, trasmettere messaggi esattamente come faranno, più di un secolo dopo, le staffette partigiane. Per riconoscersi fra di loro, le Giardiniere tracciavano con la mano un semicerchio dalla spalla sinistra alla destra picchiettandosi il petto all’altezza del cuore per tre volte. L’iniziazione era complessa e prevedeva tre stadi: nella prima fase, il cui motto era Costanza e Perseveranza, le ‘apprendiste’ erano informate sui progetti e le cospirazioni del momento. Quelle che superavano questa prima lunga fase passavano al secondo livello, il cui motto era Onore, Virtù e Probità, diventando ‘Maestre Giardiniere’ e potendo, di conseguenza, girare armate (un piccolo pugnale nascosto nella giarrettiera, ma questo – qualcuno sostiene - potrebbe essere una leggenda). All’ultimo stadio, quello delle ‘Sublimi Maestre Perfette’, accedevano in poche: avevano il compito di coordinare le azioni e impartire ordini. Fra le nobildonne Sublimi Maestre Perfette vi furono Teresa Confalonieri, la contessa Frecavalli, che fu arrestata nel 1821 ottenendo poi gli arresti domiciliari, e Matilde Dembowski, passata alla storia per aver fatto innamorare perdutamente ma invano lo scrittore francese Stendhal, più che per il suo intenso lavoro di Giardiniera.


Tutte queste donne, e molte altre meno note, erano sorvegliate attentissimamente - come ordinò l’imperatore in persona al ministro della Polizia -, schedate e, in alcune circostanze, costrette a sopportare interrogatori estenuanti da cui uscivano sempre a testa alta.


Immagine nella pagina:
G. Landi, Ritratto di Bianca Milesi, 1811-1814 ca.

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Maggio 2025 (n° 35)

C. Stragliati, Episodio delle Cinque giornate di Milano in piazza Sant'Alessandro, fine XIX sec. (particolare).

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