Napoleone Re d’Italia a Bologna

di Augusto Battaglini

Il suddetto arco è d’ordine ionico, decorato di bassorilievi ed iscrizioni (…). La porta della città tanto esteriormente che interiormente, è stata abbellita e decorata di iscrizioni, bassorilievi e dello stemma reale (…).

Dal predetto arco trionfale fino alla porta e da ambe le parti della strada sono stati fatti dei finti fabbricati, i quali sono ripetuti dentro la città dalla porta fino ai fabbricati veri, in modo che l’arco di trionfo pare l’ingresso della città stessa. Tutta la via di San Felice sino alla volta dei Barberi
(attualmente, dove si incontrano le vie Ugo Bassi, Nazario Sauro e Monte Grappa) e la via di San Prospero (l’attuale primo tratto di via Cesare Battisti) sino al palazzo Caprara sono state coperte di tele e decorate di ricchi veli, intrecciati di festoni della stessa manifattura a diversi colori. Le case sono tappezzate di drappi di seta cremesi e tutte le finestre sono ornate di tappeti consimili. Lungo la detta via havvi una doppia continuata spalliera di vasi d’agrumi naturali.

Ritratto di Giuseppina Bonaparte (Miniatura 219x236 px)Ogni sera una generale illuminazione; e per le vie che devono percorrere una doppia fila di fiaccole per di più. Il palazzo Caprara, la piazza Caprara ed il pubblico palazzo illuminati a torcie.

Nel tardo pomeriggio del 20 giugno 1805 Giuseppina arriva alle porte di Bologna. Purtroppo le comunicazioni tra le autorità cittadine accusano qualche pecca e non tutte le onoranze vengono rese come previsto: mancano molte carrozze che si sarebbero dovute unire al corteo e non arriva in tempo la Guardia d’Onore (un corpo inizialmente di rappresentanza, costituito dai notabili della città, che con la costituzione della Guardia Reale del 1805 verrà convertito in unità militare, divenendo la 2^ Compagnia di Bologna, comandata dal principe Astorre Hercolani), ma l’accoglienza all’Imperatrice è comunque calorosissima. Ugo Lenzi, nel proprio libro Napoleone a Bologna, in poche righe rende una mirabile e delicata descrizione di Giuseppina: La bellezza, non più freschissima (aveva sei anni più di Napoleone) era da lei, con somma arte, contesa agli insulti dell’età. La dolcezza del carattere e dei modi, il senso aristocratico, il fine gusto artistico delle grandi dame francesi, quella certa grazia, quella sua noncuranza di creola, la bontà del cuore, la pietà la facevano pur sempre una creatura graziosa. La famiglia di Napoleone la avversava e la odiava: gli estranei invece la circondavano di simpatia e di affettuosa devozione.


Immagine nella pagina:
F. Gérard, Ritratto di Giuseppina Bonaparte, 1801

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Maggio 2025 (n° 35)

C. Stragliati, Episodio delle Cinque giornate di Milano in piazza Sant'Alessandro, fine XIX sec. (particolare).

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