Preservare la memoria scolpita: il laboratorio di Spolveratura in Certosa

di Roberta Martelli

Possiamo quindi decretare un lieto fine per le tombe orfane? Fino ad un certo punto. Monumento Montanari (Miniatura 219x154 px)

Anche con il marmo ci sono dei limiti: una buona dose di olio di gomito può non essere sufficiente, poiché non tutto può essere tolto via. Come sottolinea Lucia Vanghi, Presidente dell’Associazione e restauratrice: quello che sembra solo sporco, spesso è una forma di degrado del marmo, o una patina composita, o altre cose ancora, che vanno analizzate e trattate esclusivamente da restauratori accreditati. Senza le competenze adatte, si rischia di danneggiare la superficie.

Perciò, se vi capita di vedere sculture con enormi chiazze nere e dei rigoni lasciati dall’acqua piovana, mettetevi l’anima in pace: il marmo lo ha già assorbito e non se lo lascerà rimuovere, se non con un intervento di restauro mirato.

Anche le tombe dipinte, bellissime e fragilissime, sono escluse, così come le tombe che non sono presenti nell’elenco dell’Associazione: per quanto possano essere polverose, non è permesso toccarle, essendo ancora proprietà privata delle famiglie intestatarie e, a malincuore, bisogna distogliere sguardo e spolverini.

I volontari vengono suddivisi in gruppetti di tre o quattro. Questo è necessario, poiché è sempre meglio essere almeno in coppia, specialmente quando bisogna movimentare le scale alte. Ogni gruppo è indipendente dagli altri, si organizza autonomamente su quando andare a spolverare e gestisce le tombe affidate: nel corso degli anni, oltre alle prime ricevute in adozione, ne vengono assegnate di nuove.


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Monumento Montanari

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Maggio 2025 (n° 35)

C. Stragliati, Episodio delle Cinque giornate di Milano in piazza Sant'Alessandro, fine XIX sec. (particolare).

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