L’Ottocento Persicetano: dal progresso al patriottismo

di Miriam Forni

Nel giugno del 1859 il comune di San Giovanni in Persiceto aderisce alla Giunta Provvisoria di Governo istituita a Bologna; tra i consiglieri il persicetano Luigi Maccaferri, personalità di spicco, famoso oltre i confini della sua città natale. Avvocato, appartenente a quella classe di giovani studiosi e patrioti che frequentano le famose conferenze segrete di Marco Minghetti, con cui, insieme ad Antonio Montanari, Giuseppe Ceneri e tanti altri patrioti illustri, contribuisce alla caduta del governo pontificio. I rapidi progressi della sua carriera politica vennero premiati con diverse onorificenze tra cui la Gran Croce della Corona d’Italia, la prima medaglia a carattere nazionale istituita dopo il neonato Regno d’Italia.

Gran Croce della Corona d’Italia (Miniatura 219x222 px)Nello stesso anno, il 3 dicembre, viene istituita a San Giovanni in Persiceto la Guardia Nazionale; di fronte al battaglione persicetano riunito nel chiostro dell’ex convento di San Francesco e alla presenza delle più alte cariche di Governo cittadino, gli ufficiali prestano giuramento: giuro obbedienza alle leggi e sull’onore prometto di usare queste armi a difesa dell’indipendenza e integrità dello Stato, dell’Ordine pubblico, e delle Proprietà. Le armi, oltre 30 fucili muniti di baionetta ed alcune spade da fanteria e cavalleria, sono ancora ben conservate presso palazzo SS. Salvatore, sede della Biblioteca comunale. A seguito del risultato del plebiscito per l’annessione alla monarchia costituzionale del re Vittorio Emanuele, le province dell’Emilia-Romagna entrano nel Regno di Sardegna. Alle elezioni generali sono ammessi i cittadini maschi che abbiano compiuto 24 anni, sappiano leggere e scrivere e paghino un censo annuo per imposte dirette di almeno 40 lire. Per i mandamenti di Persiceto e Bazzano è candidato Massimiliano Martinelli. Sarà il primo persicetano eletto al parlamento del Regno; dopo di lui, fino ai giorni nostri, altri concittadini occuperanno un seggio in parlamento.

Dopo l’Unità d’Italia la storia di Persiceto si allinea alla storia dell’intera penisola. Il paese cambia volto perdendo qualcosa della sua unicità. In nome del progresso e del benessere vengono inevitabilmente sacrificate alcune caratteristiche urbanistiche. Sotto la scure della modernità e del risanamento cadono i terrapieni medievali che ancora chiudevano la cittadina, si creano piazze e si innalzano nuovi edifici. Guardando questo rapido excursus sulla storia dell’Ottocento persicetano resta forse il rammarico per avere perduto le antiche vestigia medievali, ma si ravviva l’orgoglio di aver contribuito al progresso della Nazione.



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Gran Croce della Corona d’Italia

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Maggio 2025 (n° 35)

C. Stragliati, Episodio delle Cinque giornate di Milano in piazza Sant'Alessandro, fine XIX sec. (particolare).

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